Microsoft ha recentemente annunciato la sua entrata nel mercato dei software per il backup e archiviazione dell’omonima piattaforma Microsoft 365.
Uno degli annunci degni di nota emersi dalla recente conferenza Microsoft Inspire ha segnato il debutto di Microsoft nel mercato dei backup per Microsoft 365. In una prima fase verrà rilasciato, nell’ultimo trimestre del 2023, l’anteprima pubblica di una versione dedicato a SharePoint Online, OneDrive for Business ed Exchange Online. Allo stesso tempo, Microsoft prevede di offrire un’anteprima pubblica di Microsoft 365 Archive per spostare i dati SharePoint Online “inattivi o obsoleti” dall’archiviazione “hot” (online) ad una archiviazione “cold”.
Entrambe le iniziative sembrano essere state accolte favorevolmente anche se a mio parere avrebbero dovuto già esistere da almeno un lustro; dunque, sembra giunto il momento che Microsoft si assuma la responsabilità di proteggere i dati dei propri clienti.
Dato che ogni medaglia ha il proprio rovescio, partiremo dagli attuali svantaggi tenendo presente che si tratta di una preview pubblica:
Locazione dei dati di Backup
La prima cosa da considerare è che tutti i dati rimarrebbero nei datacenter Microsoft. Mantenere tutte le uova in un paniere (datacenter) non è considerato una “best practice” perché esiste sempre la remota possibilità che il datacenter possa subire un guasto catastrofico con la conseguente perdita dei dati. Anche se non ci sono annunci ufficiali su questo tema, probabilmente nella versione definitiva si avrà la possibilità di utilizzare una regione cloud differente come destinazione per i backup.
Nessun backup e ripristino di Teams
Microsoft ha voluto vincere facile in questa prima fase considerando solo i carichi di lavoro più semplici: e-mail e documenti sono oggetti relativamente facili da salvare e ripristinare. Inoltre, ha accesso illimitato ai dati e può modificare le API per semplificare le operazioni di backup e ripristino in modo che la loro implementazione sia più rapida e intelligente.
Tuttavia, l’archiviazione di Microsoft 365 non affronta la più grande sfida, ovvero fornire funzionalità di backup e ripristino senza soluzione di continuità per Teams. Teams è stato progettato on-top a più servizi Microsoft 365 e Azure, integra dati tratti da più fonti e applicazioni.
Quanto sopra è la mancanza di API per eseguire backup e ripristino completi per Teams, cosa che rende questa implementazione complessa. Microsoft Teams ha oltre 300 milioni di utenti attivi mensili, speriamo e presumiamo che il backup e ripristino completo arriverà in una fase successiva.
Accesso ai Dati
Il vantaggio di Microsoft, rispetto ai partner ISV che sviluppano soluzioni di backup, è duplice:
- ha accesso istantaneo ai dati dei clienti archiviati nei loro datacenter
- controlla le API che consentono l’accesso ai dati
Le alternative ISV in genere copiano i dati da Exchange Online, SharePoint Online e OneDrive for Business, dai loro repository nativi ai loro datacenter, per cui dobbiamo tener presente quanto segue:
- L’invio di grandi quantità di dati attraverso Internet dalla rete del datacenter di Microsoft al datacenter di destinazione dell’ISV richiede tempo e risorse, in particolare per le operazioni di ripristino.
- Mancanza API adeguate allo streaming di grandi quantità di dati
- Exchange Web Services (EWS) è la base per molte soluzioni di backup ISV per Exchange Online. EWS non è mai stato progettato per questo scopo, ma funziona. Alcuni ISV usano EWS per copiare i record di conformità (compliance records) di Teams e li chiamano backup di Teams. Microsoft vuole forzare gli ISV ad utilizzare Teams Export API, ma ciò non sarebbe esente da complicazioni.
Funzionamento
Il backup di Microsoft 365 non usa un repository esterno all’infrastruttura, quindi i ripristini (quando necessario) avvengono in modo estremamente rapido, anche su larga scala. L’idea è che, se un tenant di Microsoft 365 viene compromesso da ransomware, può tornare rapidamente allo stato precedente all’attacco.
Un altro indubbio vantaggio è l’integrazione nell’interfaccia di amministrazione di Microsoft 365, senza passare per altri portali o link esterni.
Microsoft non ha rilasciato dichiarazioni su eventuali licenze o costi da sostenere per il backup di Microsoft 365, possiamo dedurre che sarà totalizzato in base al consumo.
Come la mettiamo con gli ISV?
Possiamo affermare che Microsoft è stata cauta ed ha lanciato il prodotto tenendo presente il supporto per gli ISV; naturalmente non ha senso entrare in guerra con loro che servono da anni i clienti di Microsoft 365. Gli ISV potranno integrare le funzionalità di Microsoft Backup nelle loro app di protezione e gestione dei dati. In altre parole, gli ISV possono utilizzare le API (e pagare Microsoft per farlo) per sfruttare backup e ripristino più rapidi.
Conclusione
La soluzione, sulla carta, promette uno sviluppo adeguato alle esigenze attuali del mercato. Vedremo come si evolverà nei prossimi mesi in termini di costi, funzionalità e come gli ISV adotteranno le API per integrare le loro soluzioni.
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